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Lo zuccherificio Caroni nasce oltre cent’anni fa a Trinidad, la più meridionale delle isole caraibiche e la più grande delle due isole che formano la Repubblica di Trinidad e Tobago, a pochi chilometri dalle coste venezuelane.
A fine Novecento, lo
A fine Novecento, lo zuccherificio Caroni, con annessa distilleria per la produzione di rum, arrivò a detenere oltre il novanta per cento della produzione di zucchero dell’intero stato, finché nel 2003, su decisione improvvisa del governo, venne chiusa.
L’anno successivo, accompagnando il grande Fredi Marcarini, di recente scomparso, in una serie di riprese fotografiche su rum e Caraibi, vi fece tappa Luca Gargano, il titolare di Velier, la più grande società italiana indipendente per l’importazione di alcolici. Avendo notato, però, che era in corso un artigianale imbottigliamento manuale, chiese se vi fossero ancora, per caso, barili in invecchiamento.Venne così accompagnato in un capannone vicino tra le erbacce, il magazzino, anch’esso in stato di abbandono. Lì dentro, con grande stupore, trovò centinaia di barili di rum, i più vecchi dei quali risalenti addirittura al 1974. Spediti alcuni campioni in Italia per essere analizzati e verificatane l’eccezionale qualità, Luca Gargano decise di acquistare l’intero lotto di barili. L’imbottigliamento delle diverse annate iniziò ad aprile del 2005. L’eccezionalità del rum e l’incredibile storia di un prodotto praticamente perduto e casualmente recuperato solo dopo la chiusura e l’abbandono della distilleria, hanno fatto sì che le bottiglie Caroni siano diventate una sorta di cult tra gli appassionati.