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Quando si parla di Romanée Conti ci si addentra nel gotha del vino mondiale. Ci troviamo nel cuore pulsante di quella Borgogna che tanto fa sognare gli intenditori dei grandi rossi, per raccontare la storia di una cantina dai tratti più che mitici. La
Quando si parla di Romanée Conti ci si addentra nel gotha del vino mondiale. Ci troviamo nel cuore pulsante di quella Borgogna che tanto fa sognare gli intenditori dei grandi rossi, per raccontare la storia di una cantina dai tratti più che mitici. La storia del vigneto più antico della tenuta , quel Romaneé-Conti di 1,8 ettari che da il nome sia alla tenuta che al Cru più famoso dell'azienda , è tracciabile sin dal XIII secolo , quando era di proprietà dei monaci dell'Abbazia di St. Vivant.
La svolta del Domaine sulla strada di un sempre maggiore prestigio internazionale si è avuta nel secondo dopoguerra , con la collaborazione fra la famiglia De Villaine e la famiglia Leroy , soprattutto grazie alle intuizioni di Henri Leroy : al prestigio e all'estrema qualità del vino è seguita anche la speculazione che , in considerazione del sempre maggior numero di richieste a fronte delle poche bottiglie prodotte , ha fatto schizzare i prezzi facendo diventare i vini di Domaine de la Romanée Conti tra i più costosi al mondo e sempre presenti nelle aste internazionali.
Una cantina ed una “appellation” in cima alla lista dei desideri dei collezionisti e degli appassionati del mondo, con i suoi 8 cru (Corton, Echezeaux, Grands-Echezeaux, La Tache, Montrachet, Richebourg, Romanee-Conti, Romanee-Saint-Vivant), ed in particolare con il Romanee-Conti del Domaine de la Romanée-Conti)